Cuoio capelluto

Una zona con una cute difficilmente sostituibile

La regione del cuoio capelluto rappresenta una sede spesso soggetta a gesti chirurgici ricostruttivi.
Infatti, al di là dei frequentissimi tumori cutanei che affliggono questa sede corporea (per l’ovvia esposizione solare durante il corso della vita), spesso in seguito a traumi, ustioni od interventi neurochirurgici, alcuni pazienti presentano ferite di difficile gestione.

La cute del capillizio è unica nel suo genere: ricostruirla chirurgicamente è complesso; gli stessi confini, tra zona glabra del viso e cuoio capelluto, sono importanti da rispettare dal punto di vista estetico, per non generare problematiche psicologiche e relazionali dovuti all’imbarazzo degli esiti cicatriziali.
Quando possibile, il rimodellamento della cute locale mediante apposite plastiche rappresenta il meglio dal punto di vista funzionale ed estetico. Infatti, una volta ricresciuti i capelli, gli esiti cicatriziali diventano pressoché invisibili.
In rari casi, può essere necessario ricostruire ampie zone del cuoio capelluto con tecniche microchirurgiche: queste consentono il trasferimento di tessuti da una zona distante del corpo dove risultano essere in abbondanza (ad esempio sulla coscia o sul dorso). Il contraltare è rappresentato dal fatto che, esteticamente, il risultato finale è spesso meno soddisfacente per l’assenza di capillizzio ed una notevole differenza di colore della cute.

Un inquadramento completo del problema ed un’adeguata pianificazione chirurgica sono alla base del percorso terapeutico.

La durata dell’intervento chirurgico è estremamente variabile in base alla complessità del caso, andando da 30 minuti a 4 ore.

L’intervento si può eseguire in anestesia locale o generale da paziente a paziente.

Il ricovero può essere di tipo ambulatoriale, day-hospital od ordinario di 1-2 notti a seconda della complessità del gesto ricostruttivo.

chirurgia ricostruttiva per cuoio capelluto